Blockchain o blockchain?


UniLedger scrive sempre Blockchain, con la B maiuscola: si tratti della Blockchain di Bitcoin, o meno.
Anche con riferimento alla tecnologia Blockchain, usiamo l’iniziale maiuscola.

Lo Staff ne ha discusso a lungo, prima di convenire su un accordo di larghe intese.
Si vuole qui condividere un punto di vista, soggettivo e ragionato, alla base di una scelta di stile; una posizione che a pensarci bene, non fa torto a nessuno.

Per larga parte si utilizza oggi l’iniziale maiuscola per indicare la Blockchain di Bitcoin, chiamando blockchain – con la b minuscola -tutte le altre, oltre alla tecnologia in generale.
La ratio di tale scelta risiederebbe nel fatto che Bitcoin sia la Blockchain (qui sulla maiuscola siamo tutti d’accordo) originale.
Vero. Bitcoin è l’originale nell’accezione di Blockchain delle origini, in ordine cronologico, la prima ad aver visto la luce nel 2009. Se non fosse nata Bitcoin – ovvero il Bitcoin –forse nessuno avrebbe applicato questo nuovo protocollo alla consolidata tecnologia DLT, varcando così la soglia di un universo da esplorare.
Tuttavia, il termine originale non deve fuorviare: esso non può intendersi nel senso di per eccellenza, come se tutte le altre Blockchain fossero un’imitazione di Bitcoin, una semplice copia. In molti casi, non è assolutamente così.
Sistemi come Ethereum, e altri più o meno vicini a esso, sono in realtà evoluzioni di Bitcoin.
Ethereum nasce nel 2015 come prima Blockchain programmabile, molto più di un sistema matematico-informatico per generare scarsità (quindi valore e profitto) nel digitale.
Se i token di Ethereum possono contenere dei codici eseguibili, essendo dei mini-software a tutti gli effetti, il Registro di Bitcoin consente sostanzialmente di prendere appunti.
Il salto quantico è evidente, il gap insanabile.

Bitcoin è e rimane la Blockchain 1.0, anche definita Internet of Value.
A partire dal Livello 1.0, il settore ha proseguito sulla via dello sviluppo, lasciando indietro Bitcoin[1].
L’avanzamento tecnologico ha portato le Blockchain a stratificarsi su due livelli successivi: Blockchain 2.0, o Internet of Smart Contracts, dove l’avvento del Distributed Computing ha determinato la nascita dei token nel senso pieno del termine, del concetto di smart contract e dei timestamp; con Blockchain 3.0, o Decentralized Internet, hanno preso infine forma le dAPP e le DAO.

Bitcoin funziona con logiche superate anche sotto il profilo dell’energia necessaria ad alimentarne il meccanismo di consenso distribuito (Proof of Work), senza voler entrare in considerazioni/speculazioni di carattere ecologico.
Rispetto alla Proof of Work (PoW) di Bitcoin, la Proof of Stake (PoS) di Ethereum consuma oltre il 99% di energia in meno.

Va puntualizzato che (almeno per ora) Bitcoin detiene la dominance in termini di capitalizzazione, ovvero raccoglie più denaro di qualsiasi altra Blockchain; ma questo è un fatto puramente finanziario, di riserva di valore, nulla a che vedere con la tecnologia sottostante.

Per le ragioni sopra argomentate, riteniamo incongrua l’iniziale minuscola per protocolli (Ethereum, Blockchain Ethereum-based e altri) che sebbene posteriori, sono oggettivamente più avanzati di Bitcoin.
L’evoluzione successiva a Bitcoin ha avuto luogo grazie a Ethereum, che ad oggi rappresenta la Blockchain più avanzata, oltre a poter vantare il miglior compromesso fra tecnologia e processo di maturazione.

Abbiamo fin qui spiegato l’uso dell’iniziale maiuscola per Blockchain specifiche, diverse da Bitcoin ma dotate di nome proprio, a partire da Ethereum.
Nel caso della tecnologia Blockchain in generale, usiamo la maiuscola per pura scelta di gusto, per ragioni di uniformità nella scrittura, di equilibrio grafico.

La Blockchain esiste da ben oltre un decennio, durante il quale ha avuto modo di nascere, crescere e raggiungere non il limite evolutivo, ma certo l’età adulta.
In tale arco di tempo, non si è verificata l’adesione di massa che inevitabilmente dovrà avvenire.
Presto il mondo girerà su Blockchain, allora tutti ne parleranno. E siccome la lingua è un fatto di consuetudini, prima che di regole imposte dall’alto, allora ne sapremo di più: cosa ne sarà di quel lessico, e di quel gergo, di quello slang oggi nelle corde di pochi?
Quali parole resteranno nel vocabolario Blockchain, quali saranno coniate, modificate, tradotte, diverranno logore, cadranno in disuso? Quali saranno scritte con l’iniziale maiuscola o minuscola? La storia insegna. Se consideriamo i casi di Internet e Web, dove c’è sostanziale accordo sull’uso dell’iniziale maiuscola, nessuno scriverebbe Web 1.0 in contrapposizione a web 2.0 e web 3.0; la maiuscola si usa anche quando si intende il Web in senso generico, e spesso (ma non per regola, almeno in italiano) nell’accezione della tecnologia corrispondente.
Perché non dovrebbero valere le stesse considerazioni anche per la Blockchain 1.0 (Bitcoin) di fronte a tutte le altre, oltre che per il sostantivo generico e la tecnologia Blockchain?
Vedremo.

Per approfondire: Introduzione alla Blockchain; Token vs. smart contract, una questione linguistica.


[1] Ciò non vuol dire che la Blockchain di Bitcoin non venga aggiornata, ma certo è un sistema strutturato secondo logiche ormai superate.

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